Non vanno confuse le parole: fonoassorbimento e fonoisolamento:

il fonoassorbimento rappresenta il fenomeno di dissipazione dell’energia sonora all’interno del materiale che riveste la superficie, mentre il fonoisolamento rappresenta la capacità di tutta la struttura di separazione di impedire la trasmissione del suono.

 

                                                                      Esempio di pannelli fonoassorbenti da soffitto

 

 

Materiali fonoassorbenti sono tipicamente leggeri e con aperture o cavità; materiali fonoisolanti sono massivi e smorzanti

Questo fenomeno, detto “riverberazione”, è generalmente percepito come disturbante o fastidioso in molti ambienti: si pensi appunto alle mense scolastiche, ai ristoranti, agli uffici open space, e in generale a tutti quegli ambienti nei quali il suono riverberato, che non si attenua con la distanza ma solo con le riflessioni multiple, genera un fondo assai rumoroso che copre le nuove sorgenti sonore: succede così che chi sta parlando deve alzare il tono di voce per coprire il livello sonoro diffuso e farsi sentire dall’interlocutore, e così il problema si moltiplica in maniera esponenziale.

 

 

Pensa per esempio a quando vai al ristorante e non riesci nemmeno a conversare con i tuoi vicini a causa del rimbombo che si sovrappone alle voci altrui.

Sapevi che il 67% delle persone decide di non in un locale se ha avvertito molta confusione?

Sapevi che in presenza di un disturbo sonoro il 50% delle persone ha problemi a mantenere l’attenzione o la concentrazione?

immagina cosa possa significare questo per i clienti di una palestra, di un pub o per chi segue un corso in un auditorium non trattato adeguatamente!

 

   

                                                                      Esempio di pannelli fonoassorbenti da parete per ristoranti

 

 

Come funziona un isolante acustico?

Dal punto di vista fisico, le onde sonore sono oscillazioni che si propagano attraverso la materia. In particolare, il suono è un addensamento e improvvisa rarefazione degli atomi presenti nel materiale in cui si propaga (per esempio, l’aria), e queste variazioni possono essere percepite dalle nostre orecchie. In assenza di atomi, ad esempio nello spazio, non abbiamo la propagazione dei suoni.

Quando un suono incontra un materiale diverso dall’aria, l’onda sonora viene in parte riflessa, in parte trasmessa e in parte assorbita. Il materiale è molto importante da questo punto di vista, perché per esempio un foglio di carta trasmetterà completamente l’onda sonora assorbendone una piccolissima parte, mentre una parete spessa di cemento assorbirà e rifletterà la maggior parte dell’onda trasmettendone poca.

                                                                                  Esempio di pannelli fonoassorbenti per teatri

 

Quello che interessa nei pannelli fonoassorbenti è appunto l’assorbimento, ovvero il fatto che il suono non venga né riflesso, né trasmesso. I meccanismi di assorbimento, ripresi dai pannelli, sono tre:

  • L’assorbimento per porosità: in questo caso il pannello è formato da una serie di pori, in cui l’aria vibrante rimane intrappolata e le vibrazioni vengono scaricate sul materiale che c’è intorno sotto forma di calore, dissipando il suono.
  • L’assorbimento per risonanza di membrana: è un tipo di assorbimento nel quale l’energia dell’onda sonora viene neutralizzata dal fatto che il pannello ha la possibilità di oscillare. Tale oscillazione trattiene l’onda sonora e ne impedisce la trasmissione.
  • L’assorbimento per risonanza di cavità: il suono arriva in una cavità (i fori tipici dei pannelli) e lì viene riflesso, ma una parte dell’energia viene assorbita. La parte che risuona rimane comunque nella cavità, venendo assorbita ancora, poi ancora, finché il suono si dissipa del tutto.

Di solito, queste tecniche di assorbimento vengono utilizzate in simultanea nei pannelli fonoassorbenti per migliorare l’effetto.

  

                                                                         Esempio di pannelli fonoassorbenti da parete per aree lounge

 

 

 

Pannello fonoassorbente e pannello fonoisolante

E’ molto importante la distinzione tra materiale fonoassorbente e quello fonoisolante: il primo (come dice il suo nome) assorbe il suono, mentre il materiale fonoisolante non lo assorbe, ma lo riflette e lo fa tornare indietro come fosse una barriera.

Mentre ad essere fonoassorbenti sono solitamente dei pannelli a sé stanti, ad essere fonoisolante è di solito la struttura dell’edificio, che deve fare un modo che i suoni non si propaghino da una parte all’altra della parete. Un fonoisolante molto comune è il cemento, troviamo poi pannelli isolanti acustici realizzati con l’acciaio zincato oppure i più rari piombo o alluminio.

Con la combinazione di entrambi, il pannello fonoassorbente avrà meno suoni da assorbire (bloccati prima dal pannello fonoisolante), e il risultato finale sarà migliore.

Le applicazioni dei pannelli fonoassorbenti

Le applicazioni dei pannelli acustici sono molte, e per ogni utilizzo si scelgono pannelli diversi. Tra le applicazioni più diffuse possiamo trovare:

  • L’isolamento acustico dei pavimenti: serve per non far sentire i rumori alle persone che si trovano al piano superiore, ad esempio nel caso di un bar sotto un condominio.
  • L’isolamento acustico delle pareti: serve per evitare che si sentano i rumori di due stanze adiacenti, oppure per non far sentire i rumori esterni. Per alcune strutture sono particolarmente importanti, per esempio per le sale di registrazione musicali.
  • L’isolamento acustico dei soffitti: ha lo scopo di isolare i rumori che vengono dai piani superiori, come i passi degli altri inquilini o i rumori provenienti dal tetto.
  • L’isolamento acustico degli interni: di solito si fa nella parete esterna dell’edificio, e serve per impedire di sentire i rumori esterni, oppure per insonorizzare piccole costruzioni e impedire che il suono si propaghi all’esterno.

                          Esempio di pannelli fonoassorbenti da parete per ristoranti e bar.

 

I materiali fonoassorbenti

Di seguito analizzeremo le tipologie esistenti di pannelli fonoassorbenti, cercando di capire quali sono i lati positivi e i lati negativi di ogni materiale utilizzato per costruirli.

Pannelli fonoassorbenti in tessuto

Si tratta di pannelli particolarmente leggeri, che garantiscono un isolamento minore ma si possono personalizzare moltissimo, sia per forma che per dimensioni, e sono adatti anche a punti “pericolosi” come i soffitti (infatti di solito hanno proprio questo tipo di utilizzo).

Il pannello internamente ha un tessuto, le cui fibre sono irregolari e distanti tra loro, che ha lo scopo di garantire l’assorbimento dei suoni, che sarà tanto più forte quanto maggiore è lo spessore del pannello.

Non sono i migliori per risultato, ma vengono scelti nelle situazioni in cui non si possono utilizzare materiali troppo pesanti.

 

   

                                                                                          Esempio di pannelli fonoassorbenti per controsoffitti

 

Pannelli fonoassorbenti in metallo

Disponibili sia in acciaio che in alluminio, sono pannelli metallici con una serie di fori che hanno lo scopo di assorbire i suoni; le dimensioni dei fori, e la loro frequenza, determinano l’assorbimento per risonanza di cavità.

Sono molto pesanti e costituiscono la struttura esterna del pannello, che solitamente contiene altri materiali all’interno per amplificare l’effetto di assorbimento.

Pannelli fonoassorbenti in legno

La struttura è molto simile a quella dei pannelli fonoassorbenti in metallo, e anche il principio di funzionamento; quello che cambia è chiaramente il materiale.

Vengono utilizzati nelle situazioni per cui il metallo è eccessivamente pesante, e per lavori particolari a causa della maggior semplicità di lavorazione del legno.

Pannelli fonoassorbenti in materiali sintetici espansi

Si tratta della tipologia più comune di pannelli fonoassorbenti, anche se dal punto di vista estetico non è la migliore; sono quelli usati, per esempio, nelle sale di registrazione.

Sono semplici da lavorare e non sono pesanti, si possono colorare e sono estremamente personalizzabili per merito del materiale di costruzione.

Materiali per pannelli fonoassorbenti

I pannelli fonoassorbenti di cui abbiamo parlato sono quelli che costituiscono la parte esterna del pannello. All’interno, però, sono presenti altri materiali assorbenti per sfruttare più di una tipologia di assorbimento tra quelle di cui abbiamo parlato prima.

Lana di vetro e lana di roccia

Si tratta di filamenti derivanti dal vetro, oppure dalla roccia, sottilissimi, che sfruttano l’assorbimento per porosità, cioè la dissipazione in calore grazie alla loro struttura chimica.

Leggeri e venduti in rotoli, sono adatti ad ogni tipo di situazione e costituiscono l’interno dei pannelli in tessuto ma anche di altri tipi di pannello.

Sughero e truciolato di legno

Sono soluzioni naturali e piuttosto leggere, dalla capacità simile a quella della lana di roccia ma meno comodi da utilizzare, perché non si possono piegare (il truciolato viene pressato nel pannello).

Poliuretano espanso

E’ il più famoso e diffuso tra i materiali assorbenti, e può essere liscio, forato oppure a struttura piramidale a seconda degli utilizzi.

Si forma da una schiuma di poliuretano, quindi è particolarmente facile da lavorare, e se c’è necessità di inserirlo in punti piuttosto stretti si può insufflare quando è ancora sotto forma di schiuma.

E’ uno dei materiali più versatili, e può essere usato da solo o all’interno degli altri pannelli.

Altri materiali assorbenti

Altri materiali assorbenti espansi sono la melammina, la vermiculite, la perlite, l’argilla, il polietilene e il polistirene (che è il polistirolo); le caratteristiche sono simili a quelle del poliuretano, cambia la possibilità di espansione che rende i singoli materiali adatti a tipi di necessità differenti.

                                 Esempio di pannelli fonoassorbenti da soffitto e parete per centri commerciali